L’apparecchio linguale è un dispositivo invisibile che a differenza degli apparecchi tradizionali viene posizionato nella parte interna dei denti.
Può essere di due tipi, con attacchi e senza attacchi: nel primo caso è formato da fili metallici collegati fra loro mediante dei brackets posti sulla superficie linguale dei denti; nel secondo caso l’apparecchio è formato da fili e resina composita.
Il vantaggio di questa tecnica è che risulta assolutamente invisibile dall’esterno e quindi garantisce una maggiore prestazione estetica rispetto agli apparecchi vestibolari.
Come funziona l’apparecchio linguale?
L’apparecchio linguale deve il suo nome alla posizione in cui si trovano i fili e i brackets: infatti, a differenza di quello tradizionale, gli strumenti correttivi di questo impianto sono ancorati nella parte interna (linguale) dei denti. Negli ultimi tempi questi dispositivi sono sempre più personalizzati e customizzati sui denti del paziente che li utilizza, garantendo il giusto comfort e il minor ingombro possibile all’interno della bocca.
Gli attacchi sono collegati da fili metallici sottoposti a leggera ma continua tensione, in modo da muovere i denti per portarli progressivamente alla posizione corretta stabilita dal piano di cura. Vengono utilizzati dei fili realizzati in una speciale lega d’oro anallergica, così da rispondere alle esigenze di pazienti allergici o particolarmente sensibili al nichel, materiale con cui vengono costruiti i fili più comunemente usati.
Quando mettere l’apparecchio linguale?
L’impiego dell’apparecchio linguale viene proposto nei casi di malocclusione di I, II e III classe di Angle o in presenza di problematiche connesse a disarmonie nell’allineamento dentale. Le principali condizioni sono: diastema, denti sporgenti, e morso aperto.
Il diastema è lo spazio evidente tra due denti contigui, di solito tra i due incisivi centrali. In quest’ultimo caso l’apparecchio linguale può rivelarsi un buon alleato, in grado di correggere in maniera invisibile ed altamente estetica un problema di carattere antiestetico.
Le malocclusioni di I, II e III classe di Angle sono delle classificazioni che riguardano i rapporti non corretti tra mascella e mandibola e che portano a uno scorretto allineamento dei denti dell’arcata inferiore con quelli dell’arcata superiore. Che si tratti di morso aperto, quando cioè non c’è contatto tra i denti superiori e quelli inferiori nel momento dell’occlusione, o di morso profondo, quando gli incisivi inferiori in caso di occlusione coprono gli incisivi superiori, tutte queste problematiche trovano, anche nelle casistiche più severe, delle buone risoluzioni con l’applicazione di apparecchi linguali.
A chi è rivolto
L’apparecchio linguale non presenta limitazioni o controindicazioni legate all’età del paziente, purché questo abbia già tutti i denti permanenti in bocca. Per questa ragione possono ricorrere a questo trattamento giovani, adulti e anziani.