Tra le problematiche ortodontiche più diffuse, specie nei piccoli pazienti, il palato stretto è una condizione che, se individuata e corretta con tempestività, può arrivare ad una risoluzione molto buona e in tempi contenuti.
Questa patologia comporta la mancanza di spazio, all’interno dell’arcata superiore, per l’eruzione dei denti. Il problema che ne deriva si associa ad altre disfunzioni di carattere estetico come l’affollamento dentale, con denti troppo vicini o accavallati, oppure di carattere funzionale.
Nel secondo caso il paziente può sviluppare malocclusioni dentali, poiché la mandibola, che non ha un’area sufficiente per svilupparsi, si ricava dello spazio in maniera asimmetrica; in alcuni casi ad un palato stretto “ogivale” possono essere associati disturbi della respirazione, quali ad esempio russamento e/o apnee notturne.
Infine, il bambino con un palato stretto può presentare delle difficoltà di linguaggio e fonesi perché la lingua che non trova lo spazio adeguato all’interno della bocca, può compromettere la pronuncia di alcune consonanti o vocali.
Il trattamento
Per correggere un palato stretto viene impiegato l’espansore palatale, un’apparecchiatura utilizzata nei pazienti più piccoli e durante le fasi della crescita, quando l’intervento ha più possibilità di essere efficace perché permette di orientare in tempi più contenuti lo sviluppo delle ossa del palato.
l’espansore palatale puo’ essere applictao sia sui denti da latte che sui denti permanenti. Il protocollo di attivazione dell’espansore può essere di due tipologie: ad attivazione lenta o ad attivazione, rapida, sarà l’ortodontista a decidere quale tipologia di espansione effettuare.
L’espansore è un dispositivo correttivo che non provoca dolore ma solo alcuni disagi nel primo periodo di adattamento all’interno della cavità orale. Nel caso di indolenzimento severo a seguito della prima attivazione della vite, viene consigliata l’assunzione di un antidolorifico.
La conseguenza più evidente del trattamento potrebbe essere la comparsa di un diastema tra i due incisivi dell’arcata superiore; questa condizione si risolverà spontaneamente entro la fine del trattamento che dura di solito dai 6 ai 12 mesi.
Pratici consigli per i genitori
Per la buona riuscita del trattamento, è necessario che l’apparecchio sia fisso e non si muova e preferire durante i primi giorni di terapia e’ consigliabile che il piccolo paziente eviti cibi filamentosi e cibi scivolosi che potrebbero rendere difficile la deglutizione, una volta che la lingua si è abituata alla presenza dell’espansore e la deglutizione si è normalizzata, il paziente può riprendere una dieta normale. unico piccolo consiglio, evitare cibi gommosi (quali chewgum) che potrebbero favorire il distacco dell’apparecchio.
Per mantenere una corretta igiene della bocca, l’espansore palatale va spazzolato tutte le volte che si lavano i denti, avendo cura di rimuovere eventuali residui di cibo incastrati tra l’apparecchio e il palato.
Cosa fare se sospetti che il tuo bambino possa averne bisogno?
Nel caso il bambino presentasse affollamento dentale, poco spazuo per l’eruzione dei denti permanenti, problemi respiratori, di articolazione delle parole o una malocclusione dentale, è raccomandata una visita di controllo per verificare che la causa di queste problematiche non sia legata ad un palato stretto. In questo caso lo specialista potrà impostare un percorso terapeutico di tipo ortodontico-ortopedico che agirà sulla sutura palatale allargando le ossa del palato, in una fase dello sviluppo in cui la plasticità ossea è ancora elevata, garantendo quindi una crescita corretta dell’arcata superiore.